17 agosto 2025

Ippolito il sabbionetano

Nei pressi di Fossalta di Portogruaro (VE) sorge la località di Fratta. Fino alla fine del Settecento vi si trovava un castello, reso celebre da Ippolito Nievo che, nel suo romanzo "Le Confessioni di un Italiano", ambientò qui le vicende dell’infanzia e della giovinezza del protagonista, Carlo Altoviti. Del castello oggi restano poche tracce, mentre è stato restaurato il “cortino”, divenuto sede del Museo Letterario dedicato a Ippolito Nievo e centro culturale polivalente. In una delle sue sale sono conservati ed esposti cimeli legati all’autore di uno dei più importanti romanzi dell’Ottocento italiano, secondo soltanto ai Promessi Sposi di Alessandro Manzoni. Uno di questi cimeli riporta direttamente a Sabbioneta, poiché Antonio Nievo, padre di Ippolito, vi trascorse quattro anni in qualità di pretore. Come ricorda il manifesto esposto, Antonio fu poi trasferito forzatamente dal governo austriaco a causa delle sue frequentazioni locali non gradite agli occupanti. Lo stesso Ippolito, che trascorreva le estati con il padre nella casa di via Giulia presa in affitto dalla famiglia Ottolenghi, risultava iscritto all’anagrafe della città gonzaghesca. Ne consegue che il sabbionetano più noto non sia, come comunemente si crede, Vespasiano Gonzaga — condottiero, politico e mecenate il cui nome, tuttavia, non figura nei manuali scolastici — bensì Ippolito Nievo.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Interessante. Complimenti per la ricerca.