25 febbraio 2023

“A passo d’uomo”, di un grande uomo

Ci ha lasciati don Ennio, una delle personalità più significative del nostro territorio tra il Novecento e il XXI secolo. Sacerdote, parroco, scrittore di libri, fondatore di associazioni, promotore di lavori di restauro e del patrimonio storico-artistico e culturale della Città Ideale, organizzatore di convegni e dibattiti, conservatore e catalogatore di documenti, ideatore del Museo di Arte Sacra: don Ennio è stato una delle intelligenze più vive e propositive di Sabbioneta. Un sacerdote dagli indubbi meriti che ha avuto anche riconoscimenti in campo civile: era cittadino onorario di Sabbioneta, cavaliere e grand’ufficiale della Repubblica. Resterà negli annali di storia forse soprattutto per avere contribuito, avviando il progetto di restauro della Chiesa dell’Incoronata, alla scoperta della tomba di Vespasiano Gonzaga e del Toson d’Oro. Una personalità di rilievo che, come non di rado accade, era coerente fino in fondo con i propri principi e le proprie idee anche quando non compresi dalla maggioranza o anacronistici. In tanti anni di frequentazione con lui ho vivi in memoria episodi memorabili come il primo incontro nella mia cascina dei Dossi appena venne nominato parroco di Sabbioneta, l’indimenticabile omelia durante il funerale di mio padre, la “discussione” a tre, con Ines, nella quale fallì il mio ennesimo tentativo di convincerli a riaprire l’Incoronata alle visite turistiche, la lettera di complimenti che mi inviò per le ricerche sul gen. Ottolenghi. La sua azione si è svolta in una Città a misura d’uomo della quale diceva che “… a Sabbioneta manca una vera scuola di cultura …”: nessun dubbio che ora stia passeggiando nella Città Celeste discutendo di cultura con Ines.

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